Una semplice guida su come sviluppare un rullo in bianco e nero
(in questo caso in “medio formato” = 120 = 6x6)
senza
troppi sbattimenti, in modo veloce e con risultati ottimi.
Servono
pochi oggetti specialistici e alcuni altri che si possono trovare
ovunque:
- una tank per lo sviluppo: questa si compra
in negozi specializzati in fotografia chimica (es. fotomatica.it) o
su ebay
- un termometro con precisione 1°C (anche
questo da fotomatica.it o se lo si trova in giro è uguale,
purchè possa essere immerso nei liquidi di sviluppo)
- i
chimici che sono essenzialmente sviluppo e fissaggio (per lo
stop tra sviluppo e fissaggio useremo H2O)
- un cilindro
graduato da 100ml, un paio di caraffe graduate da 1 litro,
una siringa da 5ml, non quelle dei drogati, quelle più
grandi, si trovano al supermercato
E' tutto.
Si comincia in una stanza completamente buia.
Non scura,
BUIA.
Si srotola il rullo e si raggiunge la pellicola (nel caso
dei rullini 35mm vanno STAPPATI con un cavatappi normalissimo), la si
infila nella spirale che è quel coso
di plastica bianco
nella foto. Esso si può regolare in base alla dimensione del
negativo, in pratica può essere adattato per pellicole da 6cm
di larghezza
come le medio formato o le normali 35mm. In una tank
come la Patterson che uso io stanno 2x135 mm oppure 1x 120.
Ovviamente le foto per questa guida le ho fatte alla luce.
Nella
foto seguente ho usato una striscia di carta per far vedere come va
avvolta nella spirale:
ripeto che dovete fare tutto al buio assoluto, altrimenti vi verrà
fuori una schifezza con la pellicola “velata” dalle
infiltrazioni di luce.
La Tank è un oggetto strano, una
volta riempita con la spirale avvolta al buio, essa verrà
chiusa e a quel punto tutte le nostre operazioni di sviluppo saranno
svolte alla luce del giorno.
Esatto, niente luce rossa o cazzate
varie che si vedono nei film, quella luce serve per la stampa su
carta chimica con l'ingranditore! Per sviluppare la pellicola non
serve!!
Prima di fare qualunque cosa collegatevi al sito
www.digitaltruth.com e
cercate l'accoppiata pellicola-sviluppo che intendete usare.
A
questo punto è obbligatorio fare due cenni agli sviluppi
commerciali.
Fino a pochi anni fa c'era in giro di tutto, oggi gli
sviluppi commerciali disponibili non sono più molti,
personalmente uso quasi sempre l'Agfa Rodinal (che oggi
ha
cambiato nome e si chiama “R09”. E' una formula
antichissima e usatissima, economica, molto valida, quindi il mio
preferito.
Ovviamente fatte alcune prove potrete sbizzarrirvi. Su
digitaltruth trovate praticamente tutti i tempi e le combinazioni di
pellicole e sviluppi al mondo.
Naturalmente vi servirà il
fissaggio.
Sapete a cosa serve, si? In parole ORRIDE serve a
fissare permanentemente l'immagine alla pellicola, quindi se non lo
usate la vostra immagine si neutralizza
nonappena aprite la tank
dopo lo sviluppo. Un fix a caso va bene, prendetene uno “non
indurente” per negativi, e seguite le istruzioni.
Una cosa
importante. Mentre il Rodinal, una volta diluito e utilizzato viene
gettato via, il fissaggio può essere riutilizzato parecchie
volte prima di essere eliminato.
Bando alle ciance, andiamo avanti, poi spiegheremo di dettagli.
Su digitaltruth selezionate pellicola e sviluppo, poi
cercate gli ISO ai quali avete esposto il film.
Ogni film ha la
sua sensibilità nominale ma può essere sovraesposto o
sottoesposto per ottenere effetti particolari o per necessità
del fotografo (ad esempio, se
ho una pellicola 400 iso ma mi trovo
in condizioni di scarsa luminosità della scena, posso esporla
a 1600 iso, curandomi poi di svilupparla “tirata”,
seguendo
i tempi indicati per quella sensibilità).
ATTENZIONE: esporre una 100 iso a 400 non significa che quella
pellicola diventa una 400 iso, semplicemente estremizzeremo
la
resa e quindi avremo dei toni più decisi, contrasti maggiori,
perdita di alcuni dettagli ecc.
Ne riparliamo.
Attenzione anche
alla temperatura. La temperatura dello sviluppo, normalmente, è
20°C e deve essere costante per tutto il processo, come indicato
in tabella:
..nella prossima, ok.
Questi sono i tempi, e le temperature che
servono alla mia pellicola, una vecchia pellicola ungherese, la
FORTE.
Cos'è quel numero 1+25, 1+50 o 1+100?
E' la
diluizione del chimico. In pratica, il rodinal va diluito in 25, 50 o
100 parti d'acqua. E' un modo di descrivere la cosa un po' arcaico,
in pratica comunque si fanno due conti:
se per sviluppare un film
35mm servono 300 ml di sviluppo (è scritto sul fondo della
tank, e cambia dal tipo di tank, quindi controllate!) devo mettere
300/25 ml di Rodinal in 300 ml d'acqua pura.
Più o meno.
Eh? Dai se ci pensate la capite, ma prendetela così com'è
che va bene.
Fate 300 (o quantoa acqua vi serve), dividete per 25,
50 o 100 (come indicato da digitlaltruth) e ottenete quanto chimico
mettere nell'acqua.
Dai, ce la potete fare.
L'acqua nel nostro caso dovrà essere a 20° C, dobbiamo essere molto precisi, non 19 e nemmeno 21, pena il sottosviluppo o il sovrasviluppo
Serve precisione anche con le quantità di acqua, quindi misurate bene, io uso un misurino da 100 ml, 3 misurini per sviluppare un rullo 35mm, 6 misurini per un rullo 6x6
Ecco il Rodinal. Il mio è vecchi, ce l'ho da qualche anno,
nella sua boccetta da 500ml, con 500ml di Rodinal svilupperete
pellicole fino a stancarvi, il costo è irrisorio.
Siccome
va dosato molto attentamente, usiamo una siringa. Di solito se ne
usano da 5 a 20 ml ma a volte anche meno (negli sviluppi stand 1+200
ad esempio, per ottenere
certe gamme tonali... vabbè, più
avanti eh!). Acqua a 20°C, Rodinal, semplice no?
Fatto!
La tank chiusa, con dentro la pellicola. Versando il
contenuto (SENZA APRIRLA) essso entrerà e andrà a
contatto col film e inizierà immediatamente a svilupparlo.
ATTENZIONE, avete notato il termometro infilato nel buco? Esatto,
serve a tenere sotto controllo la temperatura. Non è
difficile, non avrete difficoltà ma nel caso essa
cominci a
discostarsi dai canonici 20° C potete mettere la tank a
bagnomaria in acqua più fredda o più calda, ma per poco
e sempre controllando.
Mettete il tappo alla tank, quello che
chiude ermeticamente il contenitore, e cominciate a capovolgere
alternativamente sottosopra, “agitando” dolcemente il
contenuto,
fatelo per i primi 30 sec. e poi ogni minuto altri due
capovolgimenti.
Il nostro sviluppo durerà 10 minuti.
In questo tempo
faremo altre due cose.
Una come detto è agitare a
intervalli regolari la tank (con il tappo! mi raccomando) e l'altra
sarà preparare il fissaggio, perchè quando sarà
il momento saremo veloci a svuotare
la tank, bloccare lo sviluppo
ancora in corso con dell'acqua di rubinetto e infilare nella tank ben
scolata il fix (abbreviazione, of course)
Il fissaggio è una brutta bestia.
Se per caso vi finisce
un po' di fissaggio dentro al liquido dello sviluppo, potete
tranquillamente buttare tutto nel cesso.
Infatti, mentre un po' di
liquido per lo sviluppo, dentro al fissaggio, non crea grossi
problemi e viene neutralizzato, il contrario è deleterio.
Quindi:
FISSAGGIO dentro lo SVILUPPO = DIRETTO NEL CESSO
SVILUPPO
(poco) che inquina il FISSAGGIO = siete dei quagliotti ma NON FA
TROPPI DANNI
Tenetelo a mente quando (e succederà!)
sfilerete la pellicola dalla tank ed essa sarà completamente
trasparente. Ecco, avrete invertito sviluppo e fissaggio.
Bravi!
Tra lo scadere di un minuto e l'altro, a parte mangiarvi un panino
al Rodinal potete controllare la temperatura. Togliete il coperchio
ma NON APRITE MAI LA TANK
nella parte contenente la pellicola
altrimenti mandate tutto all'aria.
Io, come vedete sono un po' abbondante, saranno 20,5°C, può
andare, o al massimo ci apro sopra il rubinetto di acqua fredda per 5
sec. Non di più, e rientrerà.
Ok precisi ma non
maniacali, siete niubbi e quindi non dovete preoccuparvi troppo,
farete esperienza e vi saprete regolare a occhio.
Ok è giunto il momento!
Allo scadere del tempo, i nostri
10 min per esempio, aprite il coperchio, svuotate il contenuto e
riempite velocemente la tank con acqua.
ATTENZIONE: l'acqua non
deve essere troppo lontana dai 20° canonici. Non deve essere
troppo fredda perchè creerete un simpatico effetto retinatura
rulla pellicola
oppure la cucinerete come la pasta, se troppo
calda. Non è un particolare da sottovalutare, ma qui la
tolleranza è più ampia, va bene diciamo dai 25° ai
15°C.
Svuotate anche l'acqua, scolate bene (meno ne resta meglio è,
altrimenti si diluisce il FIX che poi dovrete riutilizzare), e
versate dentro la tank il fissaggio.
Chiudete, agitate per un
mezzo minuto e poi un paio di volte ogni altro minuto per tutto il
tempo.
Il tempo varia a seconda di quanto “nuovo” è il
fix. Di solito, con fix abbastanza fresco 6/8 minuti sono sufficienti
ma, come sempre, leggete il foglietto o le indicazioni
sulla
confezione. Non è decisivo, non è come lo sviluppo, non
contano i secondi... è più tollerante, se però
lasciate la pellicola nel fissaggio per due ore... non garantisco il
risultato!
Recuperate il fissaggio, versandolo in una caraffa pulita e in fine in una bottiglia che terrete a riparo da luce e calore, ben chiusa.
E' il momento del lavaggio.
Attenzione sempre che l'acqua non
sia troppo fredda, la pellicola adesso va lavata bene perchè
il fissaggio, rimanendo sulla pellicola, la danneggerebbe in poco
tempo.
Se lavata bene e conservata a dovere la pellicola dura
decenni, o secoli, e vi permetterà di riprodurre le vostre
immagini all'infinito.
Potete già dare un occhio a come è
venuta.
Estraetela delicatamente senza spiegazzarla, non toccate
il lato dell'emoulsione perchè è molto delicata quando
è bagnata (anche dopo), meglio se non la estraete come ho
fatto io
ma capisco la vostra curiosità di niubbi, non
perdete comunque troppo tempo a compiacervi o guardarla controluce
che si riempie di schifezze. Rimettetela a mollo.
Il procedimento di lavaggio è stato oggetto di grandi
discussioni nel mondo negli anni passati ma alla fine, un modo valido
per la mia esperienza è riempire la tank di acqua e
agitare
con le mani la spirale per 5 min., dolcemente, poi svuotare e fare un
altro pieno, e ripetere la cosa per un tot di volte. Diciamo che più
la lavate e meglio si conserverà,
ovviamente senza
esagerare. Dopo un 3-4 cicli di agitazione in questo modo, potete
anche lasciarla ad intervalli di 5 min. A bagno senza agitarla per
poi cambiare l'acqua, così che
per osmosi il fix se ne
vada... ecc.
Recuperate il FIX, chiudetelo bene e non bevetelo.
Ah! Il
fissaggio macchia in modo irreparabile e permanente, vostra madre o
moglie se ne accorgerà presto, è consigliato un camice.
Per finire, appendete la pellicola con delle mollette in un posto
umido, non troppo freddo e assolutamente privo di polvere.
Non
deve essere frequentato, non devono esserci correnti d''aria. La
pellicola bagnata è come una carta moschicida, attira ogni
tipo di polvere o pelucco, avvertiti.
Andrebbero scritti
romanzi su come lo sviluppo dev'essere per permettere la scansione, o
la stampa a diffusione, a condensatore, ecc. ma non è il mio
intento.
Il mio intento è spiegare che lo sviluppo in casa
è una cazzata di difficoltà e un modo molto bello di
praticare la fotografia, che continua dopo lo scatto e anzi è
parte di esso.
So che pochi lo fanno perchè siete timidi ma se volete potete scrivermi a nizoo75@yahoo.it per dirmi cosa ne pensate, anche male parole, o segnalarmi le vostre esperienze o dubbi.
Niz.